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Campionati Italiani FIARC, Agosto 2015 - Bevagna
 
Silvano Bellato della 01UKKO vince la medaglia d'oro nella categoria Veterani Maschile- Arco Ricurvo
 

Cari lettori,

ho visto partire un arciere, che è stato il mio istruttore, e l’ho visto tornare a casa da campione. Mi vien voglia di riempirlo di domande, ma poi mi accorgo che è meglio lasciarlo parlare, perchè Silvano ha ancor più voglia di me di condividere la sua esperienza e il suo successo.

E' così che, dopo una calda giornata di lavoro, al fresco della prima sera e senza nemmeno tirare fuori l'arco dal bagagliaio, al campo mi siedo con lui all'ombra, pochi metri dietro la linea di tiro, e ascolto quel suo fiume di parole e di emozioni di questi campionati italiani.

 

L’anno scorso Silvano disse che il suo obbiettivo era classificarsi nei primi cinque, risultato che ottenne arrivando secondo. Me lo ricordo ancora, tanto soddisfatto per quell’argento, quanto amareggiato per i soli sette punti che lo separavano dal podio più alto.

Quest’anno invece Silvano è andato a Bevagna con lo spirito di mettercela tutta per conquistare il primo posto. Alle spalle c’è un intero anno di allenamento, di preparazione, di messa a punto, di gare, di pratica e di concentrazione; senza tutto ciò non sarebbe mai avvenuta quell’alchimia di tramutare in oro quella medaglia di argento.

 

Silvano comincia maluccio, la prima gara è la battuta e dopo ben dodici piazzole il suo score sembra quasi quello di un dilettante alle prime gare. Comincia a passargli per la testa che, se continua così, è meglio fare i bagagli e tornare a casa. Poi arriva un momento di lucidità, si rifocilla e si riconcentra; capisce che il caldo lo stava sfiaccando e che doveva porre attenzione alla postura e all’ancoraggio; da quel momento riprende con una media punti ai livelli di un campione. Recupera, ma chiude quinto.

Era la gara del silenzio, la gara i cui i contendenti più forti si studiano, la gara i cui i nervi saltano facilmente. Quel quinto posto lo fa dormire male e per giunta alle quattro del mattino lo sveglia di sobbalzo il chicchirichì di un gallo, che imperterrito continua a cantare già dalle prime luci del mattino, concedendo a Silvano un cattivo riposo.

 

Al mattino inizia il Round 3D, ma non sia mai che un pennuto fastidioso lo possa fermare! La gara comincia nella concentrazione più estrema e Silvano chiude al primo posto; quel che più conta è il distacco di una cinquantina di punti inflitto al secondo, e di ancor più punti ai diretti avversari. La somma dei punti a fine giornata la dice lunga: ha recuperato l’abisso, è primo in classifica generale, ora mancano due gare e deve mettere al sicuro il risultato.

 

Terzo giorno, il percorso. Altra giornata calda, in cui agli avversari in gioco si aggiungono anche la fatica e il sudore. Nervi saldi, precisione, e alla fine lo score segna 340 punti; dietro di lui solo punteggi sotto il 300; il distacco dai diretti inseguitori aumenta, il risultato si consolida.

 

Per i seniores il programma prevede il giorno di riposo prima della quarta e ultima gara.

Ci vuole poco per deconcentrarsi, forse il turno di riposo avrebbe potuto guastare la trance agonistica e la serie positiva. Silvano si sveglia presto: c’è il sole e il cielo è azzurro e pulito e capisce che deve scaricare la tensione e concedersi una giornata di svago per affrontare al meglio l’ultima fatica.

Ha l’imbarazzo della scelta su quale località visitare, l’Umbria è così bella. Percorrendo poche decine di chilometri raggiunge Assisi e al mattino presto trova la cittadina ancora tranquilla, senza l’invasione dei turisti. Visita le bellissime chiese e cammina sui percorsi della Fede che lo portano fino all’Eremo delle Carceri. Si gode la giornata e arriva tranquillo al mattino dopo all’ultima gara.

 

Inizia il tracciato e Silvano ha più di cento punti da amministrare. Durante l’anno ha ottenuto ottimi risultati in questa specialità, ma non è sufficiente per avere la vittoria in pugno.

Affronta la gara con calma, serenità, concentrazione, usando la testa, sapendo la prima freccia è quella che “pesa” e che ci sono 60 secondi per studiarsela bene, talvolta avendo l’umiltà di capire che in certi tiri vale di più una sagoma che non azzardare troppo sullo spot.

Non solo amministra il vantaggio, ma stacca ulteriormente i contendenti. La gara è sua, e il totalizzatore finale dice che la vetta del podio è sua. E’ oro. Senza alchimie. E’ oro!

 

Nella serata di premiazioni a Bevagna si gode il trionfo circondato dallo splendido borgo medievale e dall’atmosfera calda e gioiosa. Vicino a lui gli altri compagni della 01UKKO e tutti gli altri arcieri che in questi anni lo hanno conosciuto.

 

Ora Silvano è qui al campo e pian piano cominciano ad arrivare gli altri Liberi Arcieri. Anch’essi ascoltano i racconti della gara, le descrizioni dei tiri difficili, il ricordo di quella sagoma di orso bianco che stava lontano, in alto, in piena luce, all’uscita di un oscuro tunnel creato da una fitta vegetazione. Non si possono qui descrivere centinaia di tiri, ma ci bastano solo le parole di Silvano, che ricordano questo campionato difficile, impegnativo, bello, che gli ha fatto fuoriuscire l’emozione di cimentarsi innanzitutto con se stesso.

Silvano prende il tablet e ci fa vedere le fotografie che gli hanno scattato. Tutti guardiamo e lo ascoltiamo. Intanto comincia la festa, si cena e si brinda, mentre al centro del tavolo troneggiano la medaglia d’oro e la patch che attestano la vittoria.

 

A nome di tutti i Liberi Arcieri della 01UKKO, complimenti, Silvano.

 

 

 

Alberto Viganò

Redazione Liberi Arcieri

 

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