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Percorso FIARC Bico-Ukko 2016

 

Come è giusto, in queste interviste la parola tocca a chi ha messo cuore e sudore nella realizzazione della gara: abbiamo scelto di intervistare dapprima tre nostri organizzatori, differenti per età ed esperienze ma uniti dalla stessa passione e dal ruolo che rivestono nel consiglio della compagnia, e poi due addetti al ristoro, un incarico che richiede pari dedizione e impegno operativo in loco...

 

“La nostra forza”, dice Massimo, “è l'unione del gruppo gare; certo, il lavoro fisico è pesante e l'impegno è grande, ma il piacere di sentire i commenti positivi degli arcieri che si muovono da tutto il nord Italia per partecipare alla nostra gara fa dimenticare la fatica”.

“L'unità del gruppo”, continua Gianluca, “è data dal fatto che non formiamo un ambiente chiuso frequentato sempre dalle stesse persone: siamo un gruppo aperto a tutte le persone con i medesimi obiettivi: chiunque è ben accetto e ben integrato, e anche chi si è affacciato da poco al mondo dell'arcieria ha il suo spazio e può dare un contributo indispensabile”.

“Senza contare che il consiglio”, continua Massimo, “dove il dibattito è vivo ma la critica è sempre costruttiva, costituisce uno sprone continuo al miglioramento. Ma non ci accontentiamo dei buoni risultati raggiunti: ogni gara è diversa, e la scintilla che ci spinge a cercare sempre di progredire è il desiderio di migliorare e di competere con noi stessi”.

“Siamo una compagnia che non si risparmia, né con la generosità del ristoro né con il numero di sagome distribuite lungo il percorso”, continuano Gianluca e Massimo. “Non a caso è una gara a cui mi sarebbe piaciuto partecipare”, interviene Nicolò, che, nei suoi quasi 13 anni di tiro con l'arco, di competizioni ne ha viste tante. L'intesa che c'è tra i nostri intervistati basta a spiegare perché si trovano così bene a lavorare insieme!

Se la fatica non spaventa, nemmeno i cavilli burocratici sono un problema: per trovare chi se li accolla, passiamo la parola alla nostra presidente Rosie, che, oltre che coordinare le attività dei soci, gestisce le iscrizioni, i contatti con la FIARC e la promozione dell'evento: “Dalla prima gara targata Biko-Ukko, organizzata nel 2014, ho visto migliorare la gestione delle competenze”, dice con il suo solito bel sorriso che oggi brilla anche di soddisfazione. “Nel complesso ho notato una forte crescita organizzativa e una buona coordinazione, indici di maturità della compagnia”. E una buona base logistica rappresenta un fattore indispensabile per poter curare con tranquillità tutti gli altri aspetti. “Questo mi porta a pensare”, aggiunge Franco, il segretario, “che potremo andare avanti con le nostre forze, verso nuovi obiettivi”.

Ed ecco Army e Luca, addetti al ristoro per tutto il giorno: “Inizialmente Marco (Marco Fiore, ndr) ci ha dato una mano a sistemare e organizzare il tutto, per il resto della giornata siamo stati da soli” mi dice Luca. “Era la nostra prima esperienza e all'inizio ci siamo trovati un po' spaesati. La cosa più complicata, in realtà, era capire come suddividere il cibo in modo tale che bastasse per tutti!” dice ridendo. Army conferma che, nonostante fosse la prima volta, tutto è andato liscio come l'olio. “Abbiamo chiacchierato con tutti gli arcieri e percepito la loro soddisfazione per l'organizzazione della gara. La bella giornata, dal canto suo, ha aiutato di certo.” “L'unica scelta poco azzeccata” mi dice ancora Luca, “e` stato sgomberare il tavolo un po' in anticipo rispetto alle premiazioni: al ritorno dalla gara, gli arcieri che avevano ancora sete (o fame!) dovevano così chiedere a noi di essere serviti. In questo modo si è creata un po' di coda, comunque non eccessiva”. “È stata una bella esperienza”, dice Army, “sicuramente da rifare! Il fatto di avere a che fare tutto il giorno, poi, con i nostri ospiti arcieri è stato davvero soddisfacente”.

Ma come vive l'emozione di una gara chi non ne ha mai fatta né organizzata una? Ecco i pensieri in libertà di Sergio, neofita alla sua prima esperienza...

“Eccomi alla mia prima gara di tiro con l'arco, io che non ne ho mai vista una e non so proprio cosa aspettarmi. Col senno di poi, però, sono stato fortunato, perché, a differenza di altri che sono rimasti fermi in un punto, io ho girato insieme a Silvano per tutto il percorso, sentendo sia le spiegazioni tecniche di Silvano stesso che i commenti degli arcieri in gara.

Ma cominciamo dall’inizio… sin dall’alba, quando tutto è ancora sopito, iniziano ad arrivare i primi arcieri; non so come, ma in un attimo i pochi presenti si sono trasformati in una folla dove quasi tutti si conoscono e si salutano cordialmente. La giornata, poi, scorre via veloce: i partecipanti sembrano tutti soddisfatti e anche i compagni Ukko lo sono, se l'esclamazione più frequente che ho sentito è “Avrei voluto gareggiare anch'io su questo percorso!”

Girare fra le piazzole è strano: non si avverte una tensione da gara, ma solo il divertimento dei partecipanti, e la concentrazione dell’arciere si vede solo nel momento in cui appoggia il piede sul picchetto.

Alla sera, dopo la premiazione, cominciamo a smontare tutto il percorso. Finalmente carichiamo le sagome sul furgone e il lavoro della giornata è finito: saluto le facce stanche degli altri e mi metto in macchina sulla strada del ritorno, ma ho una rotellina che continua a girarmi in testa, oggi mancava qualche cosa…

… IL CALCIO! Non ho sentito parlare nessuno di calcio oggi! …Sì, le gare di tiro con l’arco mi piacciono proprio…”

La redazione

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